“Futuro. Non si dice, si fa.” è lo slogan scelto per la festa di LiberEtà, il mensile dello Spi CGIL.

Non a caso, luogo della festa è stata una delle città che sta guidando importanti processi di trasformazione: Milano, con la riqualificazione delle periferie, la trasformazione urbana e sociale, i nuovi servizi, le infrastrutture e tanto altro. La festa si è dislocata infatti in più sedi: Mudec – Museo delle Culture, BASE Milano, Fondazione Feltrinelli e Camera del Lavoro di Milano.

Per questo lo Spi Cgil è andato laddove il cambiamento, tecnologico, sociale e urbano, è più evidente che altrove. Un cambiamento che tocca, tra le cose, la vita di tanti anziani.

Lo Spi vuol essere un sindacato “d’avanguardia” che dialoga con le giovani generazioni e al passo con le grandi rivoluzioni.

Questo posizionamento è stato tradotto nel visual della manifestazione: una composizione che, tra luci e ombre, cerca di descrivere un’idea di futuro che cambia continuamente.

L’esortazione dello slogan, ha avuto modo di compiersi con un atto pratico: tutti gli allestimenti sono stati prodotti con il supporto del fablab di WeMake Milano, un centro di produzione che sfrutta le tecnologie della manifattura digitale per rendere l’innovazione alla portata di tutti.


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