Innovare vuol dire riuscire a intuire il futuro prossimo, ma anche determinarlo. Nel presente sono contenuti i semi dei futuri possibili. Significa riuscire a vedere il futuro, o uno dei futuri possibili, attraverso il presente. La chiave di questo è la capacità d’interpretazione della realtà che si traduce in un claim molto semplice e lineare: “vedere il futuro attraverso il presente”.

Tra le possibilità emerse durante la fase di ricerca ci siamo focalizzati sullo studio degli effetti ottici che permettono di “vedere attraverso”.

Il progetto d’identità si basa sul cosiddetto “effetto di Moiré”, un fenomeno visuale che si verifica attraverso la sovrapposizione di due livelli:

→ un primo livello (A) con un’iper immagine, ovvero una rappresentazione che è funzione di N immagini, composte secondo un algoritmo;

→ un secondo livello (B) con una griglia di pieni e vuoti verticali.

Quando il livello B viene mosso, copre e scopre delle porzioni del disegno sul livello A, che è progettato secondo una logica di “frame”.

Questa interazione attraverso i 2 livelli genera la percezione di un’immagine in movimento.

L’iper immagine rappresenta il presente, che contiene i futuri possibili. Il secondo livello (la griglia) è la chiave, l’interpretazione. L’interazione di questi due livelli genera l’effetto di moiré, ovvero la possibilità di vedere il futuro attraverso il presente: l’oggetto della nostra narrazione.


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